Il voto online è una problematica che da anni viene affrontata in diversi ambiti. È un’idea che, se raggiunta, porterebbe ad una riduzione ai minimi termini dei costi di logistica, all’immediatezza del conteggio dei voti ed all’aumento dell’affluenza alle urne. Chiaramente non è tutto oro ciò che luccica.
Il voto online presenta una serie di gravi problematiche.
Votare deve essere anonimo
Il voto deve essere anonimo: nessuno deve avere la possibilità di risalire al voto di una persona, per qualsiasi fine. Questo perché una persona potrebbe essere ricattabile (“vota questo candidato altrimenti…”), oppure, se la vediamo dal punto di vista opposto, una persona potrebbe vendere il proprio voto per denaro o favori. Quindi non solo nessuno deve poter essere in grado di risalire al voto di una persona ma la persona stessa non deve essere in grado di dimostrare il proprio voto
Il votante deve essere identificato
Se è vero che chi vota deve poter rimanere anonimo, è allo stesso modo vero che il votante deve essere identificato correttamente, sia per evitare di far votare una stessa persona due volte, sia per verificare che la persona abbia diritto al voto, o che abbia diritto al voto in quel preciso seggio elettorale.
Come si fa fino ad ora:
Ad oggi l’identificazione del votante avviene in presenza di un “presidente di seggio” (chairperson) per le elezioni politiche, ma in generale, un addetto è responsabile dell’identificazione del votante tramite documento di identità. Il votante viene poi fornito di una scheda, che, lontano dagli sguardi (generalmente in una cabina chiusa) compila, e inserisce in una scatola dove poi i voti verranno conservati fino al momento dello scrutinio.
Qual’è il problema con questo sistema:
- Il conteggio non è immediato
- Il conteggio è vulnerabile all’errore umano
- il votante potrebbe fotografare la scheda elettorale e permettere di dimostrare il proprio voto
- Il sistema di conteggio non è trasparente: il conteggio avviene a porte chiuse.
Questi sono problemi che si possono risolvere grazie ad un sistema di voto Decentralizzato. Come quello che andrò a proporre, ma bisogna tenere a mente una problematica che sorge dal voto elettronico: l’autenticazione dell’utente.
Come gestire l’autenticazione dell’utente?
Nel voto classico l’utente viene identificato dal presidente di seggio. La conclusione a cui molti esperti sono arrivati è che questa problematica sia insormontabile: anche supponendo un perfetto sistema di autenticazione a distanza basato su verifica umana, biometrica e crittografica, rimarrebbe comunque il problema di verificare che il voto avvenga in maniera anonima (che nessuno sia presente nella stanza al momento del voto), e come se già non fosse abbastanza, bisognerebbe assicurarsi che l’utente stesso non cerchi di fotografare il proprio voto per dimostrare la propria preferenza elettorale.
È per questo motivo che, a mio parere, non si può prescindere dal voto in presenza indipendentemente dalla tecnologia usata.
Detto questo, un sistema di voto basato su sistemi decentralizzati può risolvere i problemi di cui abbiamo parlato nelle precedenti sezioni, e, dunque, migliorare drasticamente l’attuale sistema di voto.